Il mondo arabo guarda verso Istanbul e l'occidente scivola sulla democrazia

di Ilyes Piccardo

“L'occidente guarda con interesse e talvolta con favore agli avvenimenti in corso nel nord d'Africa, auspicandosi che venga scongiurato il pericolo dell'islamismo.” 


Sostanzialmente è questo il concetto che la quasi totalità dei media occidentali stanno facendo passare nell'opinione pubblica, sfruttando le occasionali dichiarazioni dei politici europei e statunitensi. L'ideale potrebbe quasi dirsi nobile dal loro punto di vista: preservare la luce del cambiamento dalle scure e pericolose nubi islamiche. Ma possiamo affermare con certezza che il timore dell'occidente sia una deriva islamica, che tolga la libertà appena acquisita?

Piuttosto, osservando con maggiore attenzione la situazione, risulta emerge la preoccupazione che possa ripetersi quanto già accaduto in Turchia. La nascita e lo sviluppo di un partito politico di carattere islamico, che sia riuscito a distinguersi, oltre che per la popolarità, per l'ottima politica, efficace e lungimirante, è stato un duro colpo per i consolidati rapporti di forza internazionali. In particolare l'AKP è riuscito a modificare il sistema turco, riducendo il forte controllo dell'esercito sullo Stato, nonché le ingerenze dello Stato stesso nella vita privata, nelle libertà individuali. La prospettiva che, anche negli stati nordafricani, possa emergere con le proteste un forte ed organizzato movimento politico islamico, che riesca ad inaugurare con successo la nuova stagione democratica, con l'apprezzamento del popolo, diffonde l'inquietudine gli USA e le potenze europee. A fronte di un'apertura del movimento islamico in Egitto verso una democrazia che coinvolga largamente le forze d'opposizione interessate, comprendendo i movimenti laici e di sinistra, le contromisure non tarderanno ad arrivare. Dopo i primi passi falsi, come il sostegno francese a Ben Ali in Tunisia e l'iniziale attendismo statunitense con Mubarak in Egitto, la politica occidentale sta comprendendo il corso degli eventi e certamente cercherà di ribadire il proprio dominio sulle economie e le decisioni di quegli stati, indirizzandone le nascenti forze politiche. Un immediato sostegno economico e mediatico ad alcuni particolari gruppi e partiti ne favorirebbe l'asservimento. La speranza è che la crescente sensazione di poter determinare il proprio destino, non risulti un idillio temporaneo. I popoli tunisino ed egiziano hanno la grande possibilità di cambiare finalmente il proprio presente e il contributo delle forze islamiche potrà essere decisivo, per il bene dei paesi e delle loro popolazioni.

0 commenti: (+add yours?)

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.